Monte Marsicano è uno spettacolo verde con rocce bianche. Incontriamo per la via persino gruppi di camosci e aquile! La salita scorre tranquilla e faticosa, ma arriviamo in quota e ci rendiamo conto che fare un bivacco è difficile, non si trova cibo se non due cipolle raccolte per strada e qualche mela selvatica e acerba….che ovviamente mangiamo!
Ci sono solo 10 gradi, quindi io e Gabriele abbiamo un unica scelta: camminare tutta la notte per riscaldarci, e finché diventi possibile costruire un bivacco. Andiamo avanti fino all’alba, spinti dalla voglia di avanzare, con freddo e pioggia, stanchissimi. Arriviamo nei pressi di Villetta Barrea, dove riusciamo a dormire un po’, distesi su un prato.
Apprendiamo allora che nel Parco Nazionale d’Abruzzo vi è divieto di accamparsi e di accendere fuochi, cosa essenziale per noi; quindi da lì l unico modo per proseguire e riprendere il percorso stabilito è camminare lungo la strada statale, da Villetta Barrea a Scanno, 25 km su asfalto con scarpe da trekking. Facciamo tappa a Scanno, dove riusciamo a caricare la Actioncam e ci viene suggerito di raggiungere Frattura, dove c’è il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari.
Con piedi doloranti arriviamo al paese di Frattura, e nonostante il vigore d’animo decidiamo di assecondare il corpo, prendendoci un giorno e mezzo di pausa, fino a domenica. Visitiamo il Museo, e capiamo compiaciuti che il nostro minimo equipaggiamento è lo stesso che veniva usato da pastori ed escursionisti di 100 anni fa!
Qui gli abitanti, incuriositi da questa nostra tratta, ci coinvolgono in una serata in compagnia dove raccontiamo le nostre peripezie e riusciamo a riprendere la grinta! Con molti di loro scambiamo contatti e una promessa di risentirci.
Vorrei spendere due parole a riguardo di tutte le persone incontrate per strada: probabilmente non si sono nemmeno resi conto di quanta forza ed energia abbiamo assorbito dai loro incitamenti e la loro ammirazione! Lungo il cammino abbiamo incontrato molte persone che ricorderemo e ringrazieremo una volta tornati.
La tratta Volpe, nata come “prova fisica e tecnica” di tutte le cose studiate da anni, sta diventando molto più di una sfida: sta temprando la nostra interiorità e alimentando la nostra sete di natura.
Dopo la nostra breve fermata a Frattura, il sole di Lunedì sorge: è ora di dirigersi verso Monte Genziana!
La maggior parte delle cose buone riescono per caso…e forse qui era già scritto, aspettava solo i giusti occhi per essere letta. Noi la stiamo leggendo e ogni stupore e ogni incertezza nei nostri confronti è conferma che tutto è vero e invariato, più è lontano dalla conformità e più è vicino alla realtà. Stiamo compiendo un percorso che porta alla consapevolezza dei nostri limiti, in quanto esseri viventi. E se è vero che ogni passo è comprensione solo di quello seguente, per capire il motivo di tutto questo bisogna crederci prima di saperlo, sfogliare pagina dopo pagina, cucire punto dopo punto. E’ tutto ciò che non si vede a darci l’amore per questo, un legame affettivo, una natura che ti prende come figlio imparando e sbagliando, e in cui sarai a tua volta padre e insegnerai. – Manuel e Gabriele