I poveri clienti sfruttati: mail-bombing a Panorama

2 Marzo 2014
Redazione YOUng
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In questi giorni è ‘scoppiato’ un nuovo caso di prostituzione minorile. Abbiamo visto nei mesi scorsi come la stampa abbia creato un caso mediatico attorno a ciò che è accaduto alle due ragazzine di Roma che si prostituivano. Nei salotti televisivi si alternavano interi servizi dedicati a questo episodio di cronaca con stereotipi che insegnano già alle bambine che il corpo femminile “vende”. Giornali, trasmissioni televisive, telegiornali si concentravano sulle cause che hanno portato le due ragazzine dei Parioli a vendere il proprio corpo, con toni criminalizzanti.

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Lo scandalo tutto italiano si è concentrato attorno alla presunta perdita di valori delle adolescenti di oggi con articoli su un fenomeno in crescita. Poco importa alla stampa se gli italiani sono al primo posto nel mondo per viaggi all’estero in cerca di mete dove il sesso con i minori è più accessibile. Nessun articolo ha ritenuto molto importante parlare di padri di famiglia, uomini di 50-60 anni che non hanno scrupoli a saltare addosso a bambine che potrebbero essere le proprie figlie. Vende meno parlare di clienti pedofili. Il Garante per l’Infanzia ha denunciato l’attenzione mediatica verso questo episodio triste di cronaca nera e la descrizione di due minorenni piena di note pruriginose e poco critiche nei confronti dei carnefici.

Finchè non spuntano articoli che normalizzano l’attrazione per le “lolite”, così chiamate dai giornali. Un mese fa è uscito un dato impressionante dall’associazione Save the Children, pochissimi italiani non sono nemmeno consapevoli che i rapporti sessuali con minori non sono solo proibiti dalla legge ma sono inaccettabili.

Questa accettabilità si riflette anche nella descrizione dei fatti che coinvolgono minorenni femmine nei fenomeni di prostituzione o sessualizzazione precoce. L’accettazione della pedofilia e lo slut-shaming sono gli elementi che emergono in molti articoli. E’ slut-shaming perché ci sono altri casi di precocizzazione delle minori che non hanno a che fare con la prostituzione. Il fenomeno delle baby-mamme, ad esempio, non è considerato riprovevole. Grave, ma non si fa accenno alla perdita dei valori.

Articoli con toni misogini sono comparsi in molte testate giornalistiche. Ieri su Leggo è apparsa una grande schermata che fa appello alla crisi di valori, accompagnata ad un paio di cosce. Da una parte si sessualizza la minorenne e dall’altra ci si preoccupa di questa amoralità. Ovviamente la crisi dei valori consiste nel fatto che una minorenne si venda e non nel padre di famiglia che compra. La “sfera dei valori” sessuali appartiene solo all’educazione delle ragazze. Questo è parte dell’educazione sessuale che viene data a molte ragazze, accompagnata dalla mercificazione del corpo femminile. Un cortocircuito pazzesco!

Poco sotto la schermata, un sondaggio su chi è d’accordo all’apertura delle case chiuse. La prostituzione da un lato accettata e da un lato condannata se esercitata da chi ha una “presunta” consapevolezza e lo fa per concedersi un lusso.

Sono le ragazzine che tentano, dunque,  non i clienti a creare la domanda. Questo è quanto è apparso in un articolo di Panorama, dove i clienti che comprano corpi di bambine sono descritti come vittime:

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Da Panorama I passaggi sono sottolineati in rosso. L’articolista, una donna, descrive due ragazze poco più che bambine come delle femme fatale utilizzando un linguaggio scurrile. I toni sono misogini ed è chiaro lo slut-shaming. Spregiudicate le ragazze, vittime i clienti. Vittima chi consuma sesso con delle minorenni. Secondo l’articolista è normale che un uomo compri sesso da una ragazzina e che provi attrazione verso “la pelle liscia”. Il linguaggio non solo giustifica e normalizza la pedofilia ma il tono utilizzato è misogino e squalifica il corpo femminile, riducendolo ad una sorta di oggetto sessuale, a carne fresca.

“Che importa se hai 14 o 17 anni?” Siamo tutti diversi se no che palle. Quindi andare con un bambino a pagamento appartiene ad un gusto soggettivo? Non è condannabile come deriva sociale pericolosissima?

Quanti uomini leggendo questo articolo si sentiranno legittimati ad andare con le minorenni dal momento che ciò è socialmente accettato da tutti? L’importante è che la ragazzina tenga le gambe sigillate e la “tentazione” lontana.  Solo così la pedofilia cesserà di esistere.

Questo articolo è davvero inaccettabile e ritengo pericoloso che si diffonda nel web:

Io scrivo, voi?

Mailbombing:

panoramaweb@mondadori.it

L’autrice: chiricoannalisa@yahoo.it Comunicazionedigenere

L'AUTORE
La redazione di YOUng
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