Torture in Siria: Migliaia di foto inchiodano Assad

22 Gennaio 2014
Redazione YOUng
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La CNN pubblica, proprio in concomitanza con una importante, quanto delicata, conferenza per la pace in Siria, le foto che dimostrerebbero le torture perpetrate dal regime siriano ai prigionieri.

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di Giovanni Pili.

Le foto – rimbalzate anche sul Guardian – sono state considerate da un team di esperti vere e proprie “prove di rette” degli abusi di cui Assad sarebbe il responsabile. Si parla di circa 11mila detenuti. Le fonti riguardano ben 55mila foto il cui studio è stato pubblicato in un rapporto da presentare ad un tribunale internazionale. Per la verità, sembrerebbero riguardare solo un cadavere, a parte un altro che si intravede accanto.

L’autore delle foto, presentato con lo pseudonimo “Caesar”, è secondo la CNN un disertore che ha lavorato per 13 anni nella polizia del regime. Non sono state scattate clandestinamente, esse erano necessarie per documentare i decessi, mentre alle famiglie si comunicava la morte per cause naturali. Desmond De Silva, ex Procuratore Capo della Sierra Leone e coautore del rapporto, afferma che tali prove sarebbero sufficienti per una imputazione per “crimini contro l’umanità”.

Certo non stavamo aspettando la CNN o un rapporto scientifico per convincerci che Assad sia un dittatore e che fosse coerente col suo ruolo; non di meno, la pubblicazione del rapporto, datato 18 gennaio, è difficile da non considerare in relazione ai tribolati accordi che si stanno tentando per risolvere la crisi siriana, con Assad che auspica un conflitto ancora lungo e i ribelli che minacciano di far saltare i lavori per la presenza di plenipotenziari iraniani. Che possa essere una manovra volta a sensibilizzare l’opinione pubblica americana per spingere l’amministrazione Obama ad intervenire in aiuto della fazione moderata dei ribelli – temendo una vittoria dei fondamentalisti – non ci sembra un ragionamento campato per aria.

Solo due cose sono “certe”, al momento: Non esistono né “dittature soft”, né “crimini contro l’umanità”, finché non vengono opportunamente “trasmessi in chiaro” a tutti gli abbonati.

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L'AUTORE
La redazione di YOUng
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